La Villa
Tra le più famose Ville nel dominio della Repubblica di S. Marco, Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, “per ricchezza architettonica, per larghezza di spazi nell’amplissima distesa di parchi e di acque in una concezione unitaria e grandiosa di tutto l’assieme, può essere paragonata ad una vera e propria Reggia”(Guido Perocco).
Il corpo centrale palladiano dell’edificio monumentale venne costruito alla metà del 1500 mantenendo il basamento e la parte sotterranea di un precedente castello medioevale. Le espansioni laterali sono il risultato di ampliamenti avvenuti nel corso del 1600, sotto l’influsso delle idee di ricchezza e teatralità del barocco. A conferire imponenza all’insieme, non solo è la Villa vera e propria con i suoi quasi 200 metri di fronte ma anche l’antistante grande piazza chiusa ad emiciclo da un corpo di fabbrica a destinazione abitativa appoggiato sulle gigantesche colonne di un porticato monumentale. Detto corpo era stato originariamente destinato anche ad ospitare educande al canto, alla musica ed alla recitazione ed una stamperia specializzata nelle edizioni di musica e di libretti d’opera. Fra di essi quelli contenuti nel volume: l’“Orologio del Piacere” a cura di Piccioli (1685)*. Alle terrazze sovrastanti il porticato della piazza si può oggi accedere percorrendo il camminamento situato sulla copertura di una estensione della Villa completata nel 1680 per volere del Procuratore della Serenissima Marco Contarini. Detto corpo di fabbrica di recente è stato sottoposto ad una radicale opera di restauro dall’ I.R.V.V, con destinazione ad accogliere il museo della Civiltà della Villa Veneta. All’epoca della costruzione il suo interno era costituito da un altissimo salone lungo 80 metri allora descritto quale “sala de’ Prencepi”. Essa consentiva agli ospiti il passaggio dalla Villa direttamente a due teatri contigui il porticato della piazza, uno dei quali è denominato Grande Teatro, la cui fama mondiale trova riscontro in una pubblicazione nella rivista Early Music1 ed è di ispirazione per un quadro di Alessandro Piazza ora conservato al Worcester Art Museum (MA)2.
All’interno della Villa spiccano l’Auditorio e la Sala della Musica detta della “chitarra rovesciata” per le eccezionali qualità acustiche; di notevole impatto scenico è la Galleria delle Conchiglie per la sua particolare decorazione in stile manieristico. Nel 2005 l’intera Villa Contarini è stata acquistata dalla Regione del Veneto. La cessione prevede l’impiego dell’Edi-ficio Monumentale ad uso museale e di eventi culturali e scientifici, definiti da un accordo di programma trentennale con la Fondazione G.E. Ghirardi Onlus, precedente proprietaria. Le clausole dell’atto di acquisto, implicano la permanenza della stessa nella Villa, ora denominata negli atti pubblici e in occasione di eventi che in essa si svolgono “Villa Contarini – Fondazione G.E. Ghirardi”.
Palladio, Scamozzi, Longhena. Chi ha progettato la villa?
Non vi sono certezze sui progettisti che si sono succeduti nella lunga costruzione di Villa Contarini – Fondazione G.E. Ghirardi dal 1546, data riportata su una lapide del basamento. Si sono spesi di volta in volta, e più o meno a proposito, i nomi di Andrea Palladio, Vincenzo Scamozzi, Baldassarre Longhena.
Certamente vi è ancora molto da scoprire leggendo le pietre e i documenti raccolti negli archivi ma certamente molto ha inciso la personalità delle due figure che più hanno contribuito alla crescita della Villa, Marco Contarini nel’600 e Paolo Camerini tra ‘800 e ‘900: entrambi colti ed eclettici, si sono avvalsi soprattutto di maestranze locali per realizzare in tempi molto lunghi l’opera secondo le loro personali volontà, nel segno delle arti musicali e del teatro il primo e di una nuova magnificenza civile del periodo agroindustriale il secondo.
Così oggi la Villa si presenta come un luogo magico nel quale convivono le misure e l’atmosfera secentesca con spazi, decorazioni e suppellettili liberty ed eclettiche.
» Ulteriori informazioni a cura dell’Istituto Regionale Ville Venete

Il Parco
A Nord della Villa si estende un parco di 50 ettari.
Il parco, nato come grande giardino privato è oggi completamente visitabile. Il suo aspetto attuale risale alla fine del secolo scorso quando Paolo Camerini, avvalendosi di progettisti e vivaisti locali, fece ampliare il giardino secentesco costruito sull’antico argine del Brenta estendendolo alla vasta area ribassata a Nord della Villa, l’antica “risera”, dove fino al XIV secolo scorreva il fiume Brenta.
Camerini integrò le rogge e le peschiere con un sistema di canali, un ippodromo, prati e lunghi viali alberati, il lago e l’sola sulla cui sommità si trova la statua del Cristo delle acque (una fusione in bronzo dell’opera di Leonardo Bistolfi conservata in Villa).
L’ippodromo, oggi perduto, occupava la parte settentrionale del parco esterna all’attuale proprietà della Villa mentre piccoli edifici e attrezzature per lo sport si disponevano lungo il percorso perimetrale (lo chalet, la darsena, un campo da tennis, un toboga, il tiro al piccione).
Prati, boschi e zone umide formano oggi un’eccezionale ecosistema protetto nel quale svernano e nidificano rare specie di uccelli acquatici e rapaci.
Nel cuore del parco una piccola area è stata riservata alla messa a dimora di alcune piante medicinali perenni provenienti dall’orto botanico G.E. Ghirardi di Tuscolano Maderno.
Presso il bookshop all’ingresso della Villa sono a disposizione del pubblico tre piccole guide dedicate rispettivamente alla storia, alla natura del parco e alla scoperta del parco attraverso il gioco.
» Guarda il suggestivo video del Parco in inverno nel nostro canale Youtube!




Le Sale
Nel corpo centrale sono situate la sala dell’Auditorium e la Sala della Chitarra Rovesciata: sono spazi dalle doti acustiche uniche la cui ragione sta nella forma originale e simile alla cassa armonica di uno strumento a corda.
Il grande sviluppo secentesco della Villa è legato anche alla passione di Marco Contarini per l’arte teatrale e musicale tanto che Piazzola costituì uno dei più importanti luoghi di invenzione e di diffusione del melodramma e del concerto strumentale. Presso i chiostri del Loco delle Vergini, sul retro degli edifci che oggi delimitano la Piazza, oltre al Conservatorio vi erano un grande teatro e una tipografia utilizzata per la stampa di testi e partiture musicali.
Le sale della Chitarra Rovesciata e l’Auditorium sono oggi utilizzate intensamente per concerti ed incisioni, in particolare del repertorio barocco e settecentesco.
Il pubblico della villa può godere in ogni momento della qualità acustica delle sale grazie ai frequenti concerti e performance musicali e può acquistare i CD delle più recenti incisioni presso il Bookshop della Villa.




Musei, Collezioni ed Archivi
Il museo delle mappe
Il museo, allestito al terzo piano della Villa presenta un’ampia collezione di mappe antiche appartenenti all’archivio Contarini – Camerini.
Le mappe testimoniano la crescita e le trasformazioni del territorio di Piazzola e l’evoluzione delle proprietà delle famiglie che hanno posseduto la Villa.
(catalogo in vendita presso il bookshop della Villa)
Gipsoteca
È composta dalla collezione di sculture e medaglioni in gesso di autori tardo ottocenteschi e novecenteschi, attualmente distribuita nelle sale della Villa e solo parzialmente raccolta negli spazi della biblioteca. Tra i gessi numerose opere di Leonardo Bistolfi, tra le quali spiccano il Sogno e Cristo che cammina sulle acque, la cui fusione in bronzo è collocata nel parco sulla sommità dell’isola.
Museo lapidario Greco-Romano
La collezione raccoglie lapidi inscritte e frammenti di decorazione e architettonici di epoche diverse e costituiscono il fondo residuo della più ampia collezione Cameriniana. E’ ospitata sotto il portico Est, presso l’accesso al parco.
Gli affreschi e i quadri
L’ala Ovest e il corpo centrale la Villa contengono affreschi secenteschi attribuiti alla scuola di Giulio Romano. In particolare un ciclo di affreschi opera di Michele Primon. Le sale della Villa contengono inoltre affreschi e tele di scuola veneta del ‘600 e’ 700 e molte opere risalenti al periodo cameriniano. Tra queste alcune tele per scene teatrali di Fausto Zonaro, l’autoritratto dell’artista e la volta della sala d’onore (detta dell’altalena) affrescata dal Pajetta.
La biblioteca e l’Archivio Storico
La biblioteca: la grande sala al secondo piano dell’ala Ovest contiene ciò che resta della biblioteca cameriniana, in parte saccheggiata nel periodo di abbandono del dopoguerra, ed è formata principalmente da testi di scienze giuridiche e agrarie, testi e partiture musicali.
L’archivio: costituisce uno dei più importanti archivi privati del Veneto e raccoglie documenti relativi alla Villa e alle proprietà dal primo periodo di costruzione fino alle più recenti trasformazioni novecentesche.